Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 4338 del 2016

ECLI:IT:TARLAZ:2016:4338SENT

Massima

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L'Amministrazione comunale, nell'esercizio della propria discrezionalità amministrativa, può legittimamente adottare Piani di massima occupabilità "zero" per determinate aree del territorio, al fine di contemperare il diritto alla piena fruibilità delle bellezze artistiche, architettoniche e ambientali da parte della cittadinanza e dei visitatori con l'esigenza degli operatori commerciali regolarmente autorizzati di svolgere la propria attività economica, assicurando regole certe per il rilascio delle concessioni di occupazione di suolo pubblico. Tale potere discrezionale, attribuito ai Consigli municipali dalla normativa di settore, trova giustificazione nella necessità di salvaguardare ambiti di particolare pregio storico, artistico e culturale, di preservare gli spazi pubblici indispensabili alla socializzazione e alla libera fruizione da parte della cittadinanza, nonché di preservare la vivibilità in ambiti in cui questa è già compromessa, bilanciando tali interessi pubblici preminenti con quelli imprenditoriali privati. L'individuazione delle aree da assoggettare a Piani di massima occupabilità "zero" e i criteri in base ai quali operare tale individuazione costituiscono espressione della discrezionalità amministrativa, come tali sottratti al sindacato di legittimità del giudice amministrativo, salva l'ipotesi della manifesta irragionevolezza, irrazionalità, arbitrarietà ed illogicità delle scelte, sempre che queste ultime siano adeguatamente motivate. Pertanto, il diniego di concessione di occupazione di suolo pubblico in aree incluse nei Piani di massima occupabilità "zero" adottati dal Consiglio municipale, in applicazione della normativa di settore, non può essere considerato illegittimo, in assenza di vizi di legittimità dell'atto, anche in relazione al bilanciamento effettuato tra gli interessi pubblici preminenti e quelli imprenditoriali privati.

Sentenza completa

N. 05390/2014
REG.RIC.

N. 04338/2016 REG.PROV.COLL.

N. 05390/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5390 del 2014, proposto dalla Società Lavorare Insieme Società Cooperativa a rl, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avv. Andrea Ippoliti, con domicilio eletto presso lo studio del medesimo in Roma, Via G. Nicotera, 29;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'avv. Rosalda Rocchi, con domicilio eletto in Roma, Via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento, previa sospensiva,

- del provvedimento del 27.8.2013, prot. CA/77279 di diniego all'accoglimento della richiesta di nuova concessione demaniale per…

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