Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23303 del 11 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:23303PEN

Massima

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Il concorso nel reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina si configura anche quando l'imputato, pur non essendo direttamente coinvolto nelle operazioni di sbarco, svolge un ruolo organizzativo e di coordinamento nell'ambito dell'associazione criminale, mettendo a disposizione mezzi, strutture e contatti essenziali per la realizzazione del disegno criminoso. La partecipazione all'associazione per delinquere finalizzata al compimento di tali reati può essere desunta dalla prova di un accordo stabile e duraturo tra i concorrenti, anche in assenza di un programma criminoso predeterminato, purché emerga la consapevole disponibilità dell'imputato a contribuire in modo continuativo all'attività illecita. Ai fini della determinazione della pena, il giudice può legittimamente operare un trattamento sanzionatorio differenziato tra i concorrenti, tenendo conto delle specifiche condotte e ruoli rivestiti nell'ambito dell'associazione, nonché delle circostanze attenuanti riconosciute.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30 aprile 2015 pronunciata dalla Corte di appello di Bari;
Visti gli atti, il provvedimento denunziato, il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Stefano Aprile;
sentite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Orsi Luigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'Avv. (OMISSIS), difensore dell'imput…

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