Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19035 del 7 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:19035PEN

Massima

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Il reato di false dichiarazioni sull'identità personale di cui all'art. 495 c.p. si configura quando l'imputato rende dichiarazioni difformi dalla realtà del proprio status personale, a prescindere dalle motivazioni sottese alla sua condotta, essendo sufficiente l'accertamento dell'oggettiva divergenza tra le generalità fornite e quelle risultanti dai documenti in suo possesso, in quanto la norma incriminatrice mira a tutelare la veridicità delle dichiarazioni rese alla pubblica autorità in ordine all'identità, allo stato e ad altre qualità della propria persona, a garanzia della pubblica fede. Pertanto, il giudice non è tenuto a indagare sulle ragioni che hanno spinto l'imputato a fornire generalità mendaci, essendo irrilevante che egli abbia successivamente cambiato legalmente il proprio nome, in quanto ciò non esclude la rilevanza penale della falsa dichiarazione resa al momento del fatto. L'accertamento della divergenza tra le generalità fornite e quelle risultanti dai documenti in possesso dell'imputato è sufficiente a integrare il reato, a prescindere dalle motivazioni sottese alla condotta e dalla circostanza che il nome dichiarato fosse già "compromesso" da precedenti condanne.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 8746/2013 CORTE APPELLO di ROMA, del 23/12/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/02/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO SETTEMBRE;

Udito il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione, dr. Mario Pinelli, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Udito, per l'imputato, l'avv. (OMISSIS)…

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