La normativa nazionale e regionale in materia di concessioni demaniali marittime a finalità turistico-ricreative deve essere interpretata e applicata in conformità ai principi di concorrenza, libertà di stabilimento e tutela degli investimenti sanciti dall'ordinamento europeo, evitando qualsiasi forma di automatismo o diritto di insistenza che possa favorire il precedente concessionario alla scadenza del rapporto concessorio. In particolare, l'art. 1, comma 18, del D.L. n. 194/2009, convertito con legge n. 25/2010, ha disposto la soppressione del diritto di insistenza previsto dall'art. 37, comma 2, del Codice della Navigazione e la proroga transitoria fino al 31 dicembre 2020 delle concessioni in essere al 30 dicembre 2009, in attesa di una revisione della disciplina nazionale nel rispetto dei suddetti principi comunitari. La normativa regionale che preveda proroghe automatiche o rinnovi senza procedure concorsuali delle concessioni demaniali marittime è pertanto illegittima per contrasto con la normativa statale di attuazione della direttiva europea sui servizi nel mercato interno. Conseguentemente, i provvedimenti amministrativi fondati su tali disposizioni regionali devono essere annullati, fatta salva la validità degli atti adottati in applicazione della disciplina transitoria statale.