Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39000 del 20 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:39000PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve analizzare gli elementi di prova alla luce delle argomentazioni difensive, verificandone il significato e l'univocità, e offrire una completa giustificazione del perché i fatti si attaglino alla fattispecie astratta e giustifichino le conclusioni raggiunte circa la fattispecie concreta. I gravi indizi, infatti, rappresentano una "prova allo stato degli atti", la cui valutazione in sede cautelare si differenzia da quella del giudizio di cognizione per il suo carattere dinamico e non per la diversa intrinseca capacità dimostrativa. Ai fini del giudizio prognostico sulla concreta probabilità che l'indagato commetta nuovi reati della stessa specie, il giudice deve valutare le specifiche modalità e circostanze del fatto, indicative dell'inclinazione del soggetto a delinquere, la sua personalità alla luce dei precedenti penali e giudiziari, l'ambiente in cui il delitto è maturato, nonché la sua vita pregressa. L'espressione "delitti della stessa specie" ha valore oggettivo e va riferita ai reati che offendono il medesimo bene giuridico. Tali elementi di carattere oggettivo devono condurre il giudice, con motivazione congrua ed esente da vizi logici e giuridici, alla formulazione di una prognosi di pericolosità dell'indagato in funzione della salvaguardia della collettività. Il decorso del tempo e l'osservanza puntuale delle prescrizioni cautelari, di per sé, non sono sufficienti a far ritenere attenuate le esigenze cautelari, dovendosi valutare ulteriori elementi sintomatici di un mutamento della situazione inizialmente apprezzata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 154/2012 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 26/11/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Bari, con ordinanza del 26 novembre 2012, ha accolto l'appello proposto dal Pubblico Ministero e …

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