Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 17886 del 7 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:17886PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il dipendente di un ufficio postale addetto all'attività contabile, svolta anche nel settore della raccolta del risparmio, riveste la qualità di incaricato di pubblico servizio, poiché tale attività, pur a seguito della privatizzazione dell'Istituto Poste Italiane e della sua trasformazione in società per azioni, mantiene una peculiare connotazione pubblicistica in quanto direttamente e univocamente finalizzata al perseguimento di primari interessi pubblici. Ne consegue che il dipendente che si appropri di somme di denaro afferenti al risparmio postale (libretti postali e buoni fruttiferi postali) risponde del reato di peculato e non di quello di appropriazione indebita. Tuttavia, l'applicazione retroattiva di tale interpretazione giurisprudenziale più sfavorevole all'imputato è esclusa qualora, al momento della commissione del fatto, il risultato interpretativo non fosse ragionevolmente prevedibile, in applicazione del principio di irretroattività della norma penale più sfavorevole sancito dall'art. 7 CEDU, come interpretato dalla giurisprudenza della Corte EDU. Ciò può verificarsi in presenza di un contrasto giurisprudenziale sulla qualificazione giuridica della condotta, atteso che in tale ipotesi l'imputato non poteva ragionevolmente prefigurare l'integrazione della fattispecie criminosa ascrittagli. Inoltre, il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale deve adeguatamente motivare le ragioni del mancato riconoscimento sulla base di specifici elementi di valutazione sfavorevoli all'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/01/2020 della Corte di appello di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udita la requisitoria del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)) chiede che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza n. 104 del 2020 la Corte di appello di Salerno ha confermato la condanna inflitta dal Tribunale di Vallo della Lucan…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.