Il trasferimento di un'autorizzazione per l'attività di noleggio di autovetture con conducente (NCC) è consentito, in quanto tale facoltà rientra nel novero dei diritti del titolare dell'autorizzazione, il quale può liberamente disporne, senza che l'amministrazione possa opporsi ingiustificatamente. Il silenzio serbato dall'amministrazione competente sull'istanza di trasferimento dell'autorizzazione NCC presentata dal titolare integra un'ipotesi di silenzio-rifiuto illegittimo, in quanto l'amministrazione è tenuta a pronunciarsi espressamente sulla richiesta, motivando adeguatamente l'eventuale diniego. Pertanto, il titolare dell'autorizzazione NCC può legittimamente chiederne il trasferimento, e l'amministrazione è obbligata a provvedere in merito, non potendo opporre un ingiustificato silenzio-rifiuto. Il trasferimento dell'autorizzazione NCC rientra nell'esercizio del diritto di proprietà del titolare, il quale può liberamente disporre del proprio bene, senza che l'amministrazione possa arbitrariamente opporsi, salvo motivate ragioni di pubblico interesse. L'amministrazione, nel valutare l'istanza di trasferimento, deve bilanciare gli interessi pubblici e privati in gioco, verificando la sussistenza di eventuali motivi ostativi al trasferimento, quali la tutela della concorrenza, l'adeguatezza del servizio, la regolarità contributiva e fiscale del subentrante, e simili. Tuttavia, in assenza di tali specifici motivi di diniego, il trasferimento dell'autorizzazione NCC non può essere arbitrariamente negato dall'amministrazione, in quanto rientra nella sfera di autonomia e di libera disposizione del titolare.