Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18702 del 11 maggio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:18702PEN

Massima

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Il reato di lesioni personali può essere ritenuto accertato sulla base delle sole dichiarazioni della persona offesa, purché previamente valutate nella loro attendibilità e ritenute coerenti e prive di omissioni o di intenti calunniatori, articolate lungo una precisa e lineare sequenza temporale in cui sono stati inseriti tutti i fatti oggetto della contestazione e compatibili con gli esiti del referto medico acquisito agli atti del dibattimento. Il giudizio sulla sussistenza del nesso di causalità tra la condotta dell'imputato e l'evento lesivo può essere fondato su dati empirici o documentali di immediata evidenza, senza necessità di una compiuta indagine in ordine all'esistenza di un reale nesso causale, quando la lesione contestata sia ben compatibile con la dinamica dei fatti, così come ricostruita attraverso le dichiarazioni della persona offesa e la congruenza rispetto alla tempistica del referto medico. La valutazione dei dati probatori e delle risultanze della prova testimoniale, il giudizio sull'attendibilità dei testi e sulla credibilità di alcuni invece che di altri, come la scelta, tra le varie risultanze probatorie, di quelle ritenute più idonee a sorreggere la motivazione, involgono apprezzamenti di fatto riservati al giudice del merito, il quale, nel porre a fondamento della propria decisione una fonte di prova con esclusione di altre, non incontra altro limite che quello di indicare in modo accurato le ragioni del proprio convincimento. Le censure che si risolvono in una mera rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata, articolata sulla base di nuovi e diversi parametri di ricostruzione e valutazione dei fatti, indicati dal ricorrente come maggiormente plausibili o dotati di una migliore capacità esplicativa rispetto a quelli adottati dal giudice del merito, sono inammissibili, in quanto i limiti di cognizione della Corte di Cassazione impediscono di procedere ad una rinnovata valutazione dei fatti, finalizzata ad una ricostruzione degli stessi in termini diversi da quelli fatti propri dal giudice del merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. CUOCO Michele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 08/02/2021, della Corte d'appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. MICHELE CUOCO;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. GIORDANO LUIGI, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Milano, con la sentenza indicata in epigrafe, ha confermato la …

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