Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45387 del 9 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:45387PEN

Massima

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La confisca dei beni nella disponibilità del condannato per i reati indicati nel D.L. n. 306/1992, art. 12-sexies, conv. in L. n. 356/1992, non richiede l'accertamento di un nesso eziologico diretto tra il reato e i beni oggetto di apprensione, operando una presunzione legislativa di illecita accumulazione. È sufficiente provare la sproporzione tra il reddito dichiarato o i proventi dell'attività economica del condannato e il valore dei beni, nonché l'assenza di una giustificazione credibile circa la provenienza degli stessi. Il requisito della "pertinenzialità" del bene rispetto al reato è, pertanto, irrilevante ai fini della confisca.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. DE SANTIS Anna Mar - rel. Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza resa dal Gip del Tribunale di Modena in data 28/4/2017;
- visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
- udita la relazione del Consigliere Dott.ssa DE SANTIS Anna Maria:
- udita la requisitoria del Sostituto Proc. Gen., Dott.ssa CENICCOLA Elisabetta, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con sentenza n. 50136/16 resa in data 11/11/2016 la Cor…

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