Consiglio di Stato sentenza n. 5743 del 2013

ECLI:IT:CDS:2013:5743SENT

Massima

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Il diritto all'obiezione di coscienza, riconosciuto dalla legge n. 230 del 1998, configura una situazione giuridica soggettiva di diritto, la cui cognizione spetta in via esclusiva all'autorità giudiziaria ordinaria, anche con riferimento alle vicende successive al riconoscimento o alla revoca dello status di obiettore. Pertanto, il giudice amministrativo è privo di giurisdizione per conoscere delle domande relative alla revoca dello status di obiettore di coscienza, le quali devono essere proposte dinanzi al giudice ordinario competente. Tale principio si applica in modo uniforme a tutti i casi analoghi, indipendentemente dalle specifiche circostanze di fatto, evitando riferimenti al caso concreto esaminato. La massima esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato e senza introduzioni o opinioni personali.

Sentenza completa

N. 07796/2007
REG.RIC.

N. 05743/2013REG.PROV.COLL.

N. 07796/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello n. 7796 del 2007, proposto da
Presidenza del Consiglio dei Ministri e Ministero della difesa, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore, rappresentati e difesi dall’Avvocatura generale dello Stato, e presso la stessa domiciliati ex lege in Roma, via dei Portoghesi n.12;

contro

((omissis)), non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per le Marche, sezione prima, n. 842 del 20 ottobre 2006;

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell…

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