Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 47383 del 20 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:47383PEN

Massima

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Il rifiuto di sottoporsi al controllo delle autorità di pubblica sicurezza, accompagnato dall'uso di violenza nei confronti degli agenti, integra il reato di resistenza a pubblico ufficiale di cui all'art. 337 c.p. La Corte di Cassazione, in sede di legittimità, non può procedere a una nuova valutazione degli elementi probatori o a un diverso esame dei fatti, salvo i casi previsti dall'art. 606 c.p.p., comma 1, lett. e), essendo precluso il sindacato sulla ricostruzione operata dal giudice di merito, purché la motivazione sia coerente e plausibile. Il controllo di legittimità deve limitarsi a verificare l'iter argomentativo seguito dal giudice di merito, al fine di accertare l'assenza di vizi logici ictu oculi percepibili. La condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende consegue alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P - Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Di. Nu. Ma. e Ve. Ca. ;

avverso la sentenza 7 febbraio 2011 della Corte di appello di Ancona.

Visti gli atti, la sentenza denunciata ed i ricorsi.

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Presidente de Roberto.

Udite le conclusioni del Pubblico ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale, dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per la dichiarazione di inammissibilita' dei ricorsi;<…

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