Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8099 del 7 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:8099PEN

Massima

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Il reato di corruzione per l'esercizio della funzione (art. 319 c.p.) si configura anche in assenza del compimento di uno specifico atto d'ufficio da parte del pubblico ufficiale, essendo sufficiente l'asservimento stabile e duraturo di quest'ultimo agli interessi privati del corruttore, realizzato attraverso la promessa o la dazione di denaro o altre utilità, sinallagmaticamente connessa all'esercizio della funzione pubblica. Tale condotta, infatti, è idonea a ledere il prestigio e il buon andamento della pubblica amministrazione, indipendentemente dalla concreta realizzazione di atti contrari ai doveri d'ufficio. La rilevanza penale di tale comportamento permane anche a seguito della modifica dell'art. 318 c.p. ad opera della L. n. 190/2012, che ha tipizzato la fattispecie della "corruzione per l'esercizio della funzione", essendo mutato solo l'articolo di riferimento, ma non la natura illecita della condotta. Inoltre, ai fini del riconoscimento dell'attenuante del vizio parziale di mente, è necessario che sussista un nesso eziologico tra il disturbo psichico e la specifica condotta criminosa, sì da poter concludere che il fatto di reato sia causalmente determinato dal disturbo mentale, circostanza che deve essere adeguatamente motivata dal giudice di merito. Infine, il termine di prescrizione del reato di corruzione, considerata la pena edittale massima e la ritenuta recidiva specifica, è pari a 11 anni e 6 mesi, non essendo ancora decorso alla data del presente giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. ROSATI Martin - rel. Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del li/02/2021 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ROSATI Martino;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale ORSI Luigi, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS), attraverso il proprio difensore, impugna la sentenza della Corte di appello di Milano dell'…

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