Tribunale civile Firenze sentenza n. 3401 del 5 dicembre 2022

Massima

Il cessionario di un credito in blocco, ai fini della prova della propria legittimazione attiva, ha l'onere di dimostrare l'inclusione del credito specificamente dedotto nell'ambito dell'operazione di cessione, fornendo la relativa documentazione, salvo che il debitore ceduto non abbia esplicitamente o implicitamente riconosciuto la cessione. La pubblicazione dell'avviso di cessione in Gazzetta Ufficiale, pur dispensando il cessionario dall'obbligo di notifica individuale ai debitori ceduti, non è di per sé sufficiente a provare l'effettiva titolarità del credito in capo al cessionario, essendo necessaria un'idonea prova documentale dell'inclusione del credito specifico nell'ambito dell'operazione di cessione in blocco. In mancanza di tale prova, il giudice è tenuto a rilevare d'ufficio la carenza di legittimazione attiva del cessionario e a revocare il decreto ingiuntivo opposto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
TRIBUNALE ORDINARIO DI FIRENZE
TERZA SEZIONE CIVILE
Il Tribunale, nella persona del Giudice dott. Elisabetta Carloni
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
nella causa civile di I Grado iscritta al n. r.g. 8162/2020 promossa da:
(...)
PARTE ATTRICE
contro
(...) S.r.l.
PARTE CONVENUTA
SVOLGIMENTO DEL GIUDIZIO
Con atto di citazione in opposizione notificato in data 24/07/2020 la signora (...) spiegava opposizione avverso il sopraindicato decreto al fine di sentire accogliere le seguenti conclusioni:" Voglia l'Ill.mo Tribunale adito, contrariis reiectis, in via preliminare - rigettare ogni eventuale istanza di provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo opposto, in quanto emesso in carenza dei presupposti di cui all'art. 633 CPC e comunque in quanto la presente opposizione è fondata su prova scritta; - rilevare il vizio formale di notificazione del titolo e, per l'effetto, dich…

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