Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13472 del 31 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:13472PEN

Massima

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Il possesso di un bene proveniente da reato, in assenza di giustificazioni plausibili, integra il reato di ricettazione, anche quando il lasso di tempo intercorso tra il furto e il rinvenimento del bene sia contenuto, essendo sufficiente l'accertamento oggettivo del possesso del bene da parte dell'imputato per configurare la responsabilità penale, senza che sia necessario dimostrare la conoscenza della provenienza delittuosa del bene da parte del possessore. Il giudice di merito, nel valutare la prova del reato di ricettazione, non è tenuto ad accogliere acriticamente le tesi difensive dell'imputato, ma può disattenderle laddove le ritenga prive di riscontri probatori, motivando adeguatamente le ragioni del proprio convincimento. Il ricorso per cassazione fondato sulla mera ripetizione di motivi già esaminati e disattesi dal giudice di appello, senza una puntuale critica alla sentenza impugnata, è inammissibile per genericità e mancanza di specificità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - Consigliere

Dott. MELIADO' Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LO. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 25/10/2002 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MELIADO' GIUSEPPE;

Udito il Procuratore Generale in persona del O. Cedrangolo che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore Avv. VINCENTINI P. O..

MOTIVI DELLA DECISIONE

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