La confisca per equivalente del profitto del reato è una misura obbligatoria e sanzionatoria che trova applicazione anche nelle sentenze di patteggiamento per i reati tributari, a prescindere dall'inclusione di tale misura nell'accordo tra le parti. Il giudice è tenuto a disporre la confisca per equivalente del profitto del reato, individuato nell'ammontare dell'imposta evasa, anche in assenza di un previo sequestro preventivo, in quanto la natura obbligatoria e sanzionatoria di tale misura comporta che essa debba essere applicata dal giudice indipendentemente dalla volontà delle parti. Tale principio si fonda sull'interpretazione dell'art. 322-ter c.p., richiamato dalla Legge n. 244 del 2007, art. 1, comma 143, che prevede l'applicazione obbligatoria della confisca, sia per il prezzo che per il profitto del reato, anche nelle sentenze di applicazione della pena su richiesta delle parti. La modifica dell'art. 322-ter, comma 1, c.p. ad opera della Legge n. 190 del 2012, che ha esteso la confisca al profitto del reato, si inserisce in tale interpretazione, completando il sistema sanzionatorio volto a privare l'autore del reato di qualsiasi beneficio economico derivante dall'attività illecita.