Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8661 del 28 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:8661PEN

Massima

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Il dolo di estorsione può essere desunto indirettamente da elementi esterni, in particolare dalla gravità della violenza e dall'intensità dell'intimidazione veicolata con la minaccia, che esprimono in modo inequivoco la finalità perseguita dall'agente. Pertanto, la condotta di chi, attraverso minacce e azioni lesive nei confronti della persona offesa e dei suoi familiari, ottiene la restituzione di un bene di cui era debitore e l'interruzione di una legittima azione civile, in assenza di qualsiasi titolo giuridico, integra il reato di estorsione e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Il diritto di ritenzione non può essere invocato quando il credito vantato è già stato in larga parte soddisfatto, essendo il bene detenuto oltre il dovuto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IMPERIALI Lucian - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINO P. - Consigliere

Dott. CIANFROCCA P. - Consigliere

Dott. TURTUR MINUTILLO M - rel. Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/07/2021 del CORTE DI APPELLO DI BRESCIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis)) MINUTILLO TURTUR;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Paola MASTROBERARDINO, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
lette le conclusioni del difensore Avv. ((omissis)) BONOMO, che ha chiesto di annullare il provv…

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