Il giudice di legittimità, nel pronunciare l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, afferma il principio per cui: La depenalizzazione del reato di ingiuria, intervenuta con il D.Lgs. n. 7 del 2016, comporta l'annullamento senza rinvio della condanna per tale reato, in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Parimenti, l'intervenuta prescrizione dei reati di lesioni personali volontarie, maturata prima della pronuncia della sentenza impugnata, determina l'annullamento senza rinvio della condanna per tali reati, in quanto gli stessi risultano estinti. Tuttavia, la rilevata prescrizione non esime il giudice di legittimità dall'obbligo di esaminare i motivi di ricorso, ancorché ai soli effetti civili, laddove la sentenza di merito abbia diffusamente e specificamente motivato in ordine all'attendibilità delle dichiarazioni rese dalle persone offese, le quali abbiano trovato riscontro nella documentazione medica e nella relazione degli operanti intervenuti, senza che le censure dei ricorrenti si siano confrontate in modo critico con tale sviluppo argomentativo, limitandosi a eccepire un generico travisamento della relazione senza precisarne i termini.