Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11615 del 14 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:11615PEN

Massima

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Il reato di ingiuria, anche se commesso con finalità di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, non può essere riqualificato d'ufficio in sede di legittimità, in assenza di elementi di fatto univoci che emergano dalla motivazione della sentenza impugnata. Il giudice di legittimità è infatti limitato al controllo dei vizi del provvedimento, senza poter sopperire alle mancanze di iniziativa del pubblico ministero, il quale avrebbe dovuto provvedere alla modifica dell'imputazione nel rispetto del principio di tassatività e determinatezza dei reati. Pertanto, in mancanza di una motivazione che espliciti gli elementi costitutivi dell'aggravante, il giudice di legittimità non può procedere alla riqualificazione del fatto, dovendo limitarsi a dichiarare l'inammissibilità del ricorso proposto dal pubblico ministero.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di ANCONA;

nei confronti di:

1) CA. MI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 15/05/2006 GIUDICE DI PACE di CAGLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTELLA Mario;

Udite le conclusioni di annullamento con rinvio per il reato sub b) del S.P.G. Dott. FEBBRARO Giuseppe.

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