Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La richiesta di estradizione di un soggetto verso uno Stato estero deve essere accolta quando risultano soddisfatti i requisiti previsti dalla convenzione internazionale di estradizione applicabile, ovvero: a) il reato per cui è stata pronunciata la condanna non ha natura politica e non sussistono circostanze che facciano temere persecuzioni per motivi razziali, religiosi o etnici; b) il fatto contestato integra un reato comune punibile anche secondo l'ordinamento dello Stato richiesto (doppia punibilità); c) la sentenza di condanna è divenuta definitiva secondo la legislazione dello Stato richiedente. Tali condizioni legittimano la concessione dell'estradizione ai fini dell'esecuzione della pena, senza che il giudice dello Stato richiesto possa sindacare la regolarità formale del processo svoltosi all'estero, salvo che non emerga una palese violazione del diritto di difesa dell'imputato. Spetta infatti all'autorità giudiziaria dello Stato richiedente valutare e rimediare ad eventuali vizi procedurali, in applicazione della normativa processuale vigente nel proprio ordinamento.