Il Comune può legittimamente negare il permesso di costruire convenzionato per la realizzazione di un intervento di rigenerazione urbana mediante demolizione e ricostruzione con ampliamento volumetrico di un fabbricato residenziale in zona omogenea A, in assenza dell'approvazione da parte del Comune di un piano urbanistico di recupero e di riqualificazione particolareggiato, come prescritto dall'art. 2-bis, comma 1-ter, del d.P.R. n. 380/2001. Tale previsione normativa, volta ad evitare interventi disorganici e incompatibili con il contesto di riferimento nelle zone A e nei centri storici, attribuisce al Comune un ampio potere discrezionale in materia urbanistica, che include anche la facoltà di non adottare i piani di recupero e riqualificazione. Inoltre, l'intervento proposto, comportando una radicale trasformazione dell'edificio esistente con alterazione di sedime, sagoma, prospetti, volumetria e numero di unità abitative, non risulta riconducibile agli interventi consentiti per le zone omogenee A, neppure alla luce delle previsioni della legge regionale n. 13/2022 sulla rigenerazione urbana, la quale non autorizza deroghe indiscriminate agli strumenti urbanistici vigenti. Pertanto, in assenza di uno specifico piano di recupero e di riqualificazione particolareggiato approvato dal Comune, nonché in considerazione della non compatibilità dell'intervento proposto con la disciplina urbanistica applicabile, il Comune può legittimamente negare il rilascio del permesso di costruire convenzionato richiesto.