Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6068 del 12 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:6068PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso ai sensi dell'art. 416-bis c.p. può configurarsi anche attraverso la mera "messa a disposizione" del singolo in favore del sodalizio criminoso, a prescindere da una formale affiliazione o da un apporto materiale rilevante all'attività associativa. Ciò in quanto l'elemento tipizzante del delitto risiede non tanto negli scopi perseguiti, quanto nelle modalità "mafiose" con cui l'associazione decide di manifestarsi concretamente, ovvero attraverso l'intimidazione e il conseguente insorgere nei terzi di una situazione di soggezione. Pertanto, la permanente disponibilità del singolo a prestare il proprio contributo, anche di bassa manovalanza, per il perseguimento dei fini dell'organizzazione mafiosa, rappresenta un univoco sintomo di inserimento strutturale nella compagine associativa e, dunque, di vera e propria partecipazione al sodalizio delinquenziale, a prescindere dall'acquisizione della qualifica formale di "uomo d'onore". Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle circostanze attenuanti generiche, potendo negarne la concessione sulla base di un solo elemento rilevante, come i precedenti penali dell'imputato o la sua spiccata capacità criminale desunta dalla lunga partecipazione all'associazione mafiosa e dal ruolo esecutivo in essa rivestito, senza necessità di prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO A. - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 8675/2014 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 07/01/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/10/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FIMIANI P., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
Udito per la parte civile, l'Avv. (OMISSIS) e l'Avv. (OMISSIS) che hanno concluso per il rigetto del ricorso;

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