Cassazione penale Sez. I sentenza n. 51481 del 10 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:51481PEN

Massima

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Il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato, quale presupposto per il mantenimento della custodia cautelare in carcere, deve essere valutato dal giudice sulla base di una prognosi fondata sulle modalità della condotta criminosa, sulla personalità dell'imputato e sul contesto socio-ambientale in cui egli verrebbe a trovarsi se rimesso in libertà o sottoposto a misura cautelare meno afflittiva. Il mero decorso del tempo trascorso in stato di custodia, pur incidendo favorevolmente sull'attenuazione del pericolo, non è di per sé sufficiente a determinare l'obbligo di sostituzione della misura, dovendo il giudice motivare in modo convincente le ragioni per le quali il ritorno in libertà o l'applicazione di una misura meno afflittiva esporrebbe concretamente le persone offese al rischio di nuove condotte delittuose. Pertanto, la valutazione del pericolo di recidiva non può fondarsi esclusivamente sulla gravità astratta del titolo di reato, ma deve tenere conto di tutti gli elementi fattuali emersi, comprese le modalità esecutive del fatto e il contesto in cui è maturato, al fine di accertare l'attualità e la concretezza del pericolo, anche in assenza di precedenti penali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. NOVIK Adet Toni - Consigliere

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico Giuseppe - Consigliere

Dott. BARONE Luigi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 30/12/2016 del TRIB. LIBERTA' di LECCE;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. LUIGI BARONE;
Udite le conclusioni del Procuratore Generale, nella persona del Dott. GAETA Pietro, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso;
Udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che ha concluso insistendo nell'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza resa in data 30 dicembre 2016 (motivazione deposi…

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