Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13241 del 21 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:13241PEN

Massima

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Il dolo eventuale integra l'elemento soggettivo del reato di ricettazione quando l'agente si rappresenti la concreta possibilità della provenienza delittuosa della cosa e accetti il rischio di tale provenienza, senza fornire una plausibile spiegazione circa le modalità di ricezione o di acquisto della stessa. In tali casi, la mancata indicazione della provenienza della cosa ricevuta è rivelatrice della volontà di occultamento, logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede, escludendo la possibilità di riqualificazione del fatto nell'ipotesi contravvenzionale di incauto acquisto. La sussistenza dell'elemento soggettivo del reato di ricettazione può quindi desumersi da qualsiasi elemento, anche indiretto, come il comportamento dell'imputato e l'omessa o non attendibile indicazione della provenienza del bene, in assenza di una plausibile giustificazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - rel. Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza 11/10/2012 della Corte d'appello di Ancona, sezione penale;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, dott. GALASSO Aurelio che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito per l'imputato, l'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accog…

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