Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19687 del 25 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:19687PEN

Massima

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La disponibilità di armi rinvenute nell'abitazione dell'imputato, considerata come pertinenza esclusiva dello stesso, integra la responsabilità per i reati di detenzione illegale di armi, anche in assenza di prova diretta della proprietà o del possesso materiale, salvo che l'imputato non dimostri che le armi appartenessero ad altri conviventi. Tuttavia, l'attenuante prevista dall'art. 5 della legge sulle armi non può essere riconosciuta quando una delle armi detenute illegalmente risulti essere oggetto di furto, in quanto tale circostanza esclude la minore pericolosità della condotta, a prescindere dalla capacità offensiva delle armi e dall'assenza di precedenti penali a carico dell'imputato. La motivazione della sentenza, che abbia adeguatamente esaminato tali profili, è immune da vizi di illogicità o contraddittorietà e rientra nel sindacato di merito, non censurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - rel. Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) VA. PA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1297/2007 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 13/06/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/05/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. NUZZO Laurenza;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'AMBROSIO Vito che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. ((omissis)) del Foro di Av…

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