Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5856 del 6 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:5856PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, pur essendo abilitato all'accesso, acceda o si mantenga in un sistema informatico o telematico protetto per ragioni ontologicamente estranee rispetto a quelle per le quali la facoltà di accesso gli è attribuita, integra il delitto di accesso abusivo a sistema informatico o telematico di cui all'art. 615-ter, comma 2, n. 1, c.p. Ciò in quanto l'illiceità e l'abusività di tale comportamento si manifestano nella "ontologica incompatibilità" dell'accesso al sistema informatico, connaturata a un utilizzo dello stesso estraneo alla ratio del conferimento del relativo potere. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato, rileva il profilo oggettivo dell'accesso e del trattenimento nel sistema informatico da parte di un soggetto non autorizzato ad accedervi ed a permanervi, a prescindere dalle finalità soggettivamente perseguite dall'agente, essendo sufficiente che l'accesso avvenga per ragioni ontologicamente estranee rispetto a quelle per le quali la facoltà di accesso gli è stata attribuita. Tale interpretazione, inaugurata dalle Sezioni Unite con la sentenza "Savarese", costituisce un overruling rispetto al precedente orientamento espresso dalla stessa Corte con la sentenza "Casani", ed è applicabile anche retroattivamente, in quanto il risultato interpretativo era ragionevolmente prevedibile al momento della commissione del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V.S. - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/09/2017 della CORTE APPELLO di CATANZARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere UMBERTO LUIGI CESARE GIUSEPPE SCOTTI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale LIGNOLA FERDINANDO, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' di entrambi i ricorsi;
udito il difensore, avv. (OMISSIS) del Foro di Cosen…

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