Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25398 del 3 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:25398PEN

Massima

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Il giudice del riesame, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza ai fini della conferma di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, è tenuto a esaminare in modo completo e coerente tutte le risultanze investigative, senza omettere di considerare le deduzioni difensive, anche se formulate in via subordinata, purché siano sorrette da elementi di fatto e non si risolvano in mere congetture. Tuttavia, l'omessa valutazione di tali deduzioni non determina un vizio di motivazione, qualora la decisione risulti comunque adeguatamente motivata sulla base degli elementi probatori acquisiti e della ricostruzione della condotta dell'indagato, senza incorrere in contraddizioni o illogicità. Il giudice del riesame non è vincolato al divieto di acquisizione di nuovi elementi probatori sfavorevoli all'indagato, sopravvenuti rispetto all'emissione dell'ordinanza cautelare, in quanto tale divieto non è sanzionato a pena di nullità, inutilizzabilità o decadenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GEMELLI Torquato - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. SIOTTO Maria Margherit - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) NE. FL. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 04/12/2006 TRIB. LIBERTA' di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VECCHIO MASSIMO;

Sentito, altresi' in Camera di consiglio, il Pubblico Ministero, in persona del Dott. Sorrentino Federico, Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso.

RILEVATO IN FATTO E IN DIRITTO

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