Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7303 del 21 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:7303PEN

Massima

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La sussistenza delle esigenze cautelari è presunta nei procedimenti per i delitti di cui all'articolo 416-bis c.p. o per i delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dal predetto articolo ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni previste dallo stesso articolo. Tale presunzione può essere superata solo mediante la prova positiva della rescissione dei legami con l'organizzazione criminosa ovvero della dimostrazione dell'esaurimento dell'attività associativa, attraverso elementi fattuali o logici idonei a contrastare in modo univoco il carattere di indissolubilità del vincolo associativo e l'adesione tendenzialmente permanente del sodale all'organizzazione criminale. Il decorso di un considerevole lasso di tempo tra l'emissione della misura cautelare e i fatti accertati non costituisce, di per sé, prova sufficiente dell'irreversibile allontanamento dell'indagato dal sodalizio, potendo assumere rilievo solo in correlazione ad altri dati storici, come l'attività di collaborazione con l'autorità giudiziaria o il trasferimento del soggetto in altra zona territoriale, idonei a fornire la dimostrazione, in modo obiettivo e concreto, dell'assenza di esigenze cautelari. Nelle ipotesi in cui sia applicata la misura cautelare della custodia in carcere per imputazioni riguardanti fattispecie di partecipazione ad associazioni di stampo mafioso, il regime presuntivo fissato dal legislatore riduce l'obbligo motivazionale, in punto di esigenze cautelari, alla presa d'atto dell'insussistenza di elementi, dedotti dalla difesa o dal soggetto sottoposto alla misura, idonei a superare la presunzione di sussistenza delle esigenze; ove tali elementi siano allegati, ovvero siano immediatamente rilevabili dagli atti processuali, sarà onere del giudice della cautela valutare la portata dei dati così emersi nel contrastare e superare la presunzione stabilita dall'articolo 275 c.p.p., comma 3.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - rel. Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/07/2022 del Tribunale di Vibo Valentia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Sergio Di Paola;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Baldi Fulvio, che ha concluso chiedendo annullarsi con rinvio il provvedimento impugnato;
udito l'Avv. Sergio Rotundo, nell'in…

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