Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36509 del 21 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:36509PEN

Massima

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Il contratto di lavoro stipulato fraudolentemente, mediante l'utilizzo di un titolo abilitativo falso, è nullo per illiceità della causa, in quanto in contrasto con il diritto costituzionale alla salute, e pertanto non può trovare applicazione la tutela prevista dall'art. 2126 c.c. in favore del lavoratore. In tal caso, la corresponsione della retribuzione costituisce ingiusto profitto per il lavoratore e danno patrimoniale per la pubblica amministrazione, integrando gli estremi del reato di truffa contrattuale a consumazione prolungata, che si protrae per l'intero periodo di svolgimento dell'attività lavorativa. Inoltre, l'acquisizione del modulo di diploma utilizzato per formare il falso titolo abilitativo, essendo circondato da particolari cautele e non reperibile liberamente sul mercato, integra il reato di ricettazione, la cui prova può desumersi anche da elementi indiziari che dimostrino la consapevolezza della provenienza illecita del bene.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M. - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. RENZO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di CATANZARO;

nei confronti di:

1) BO. VI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 29/12/2008 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. GENTILE DOMENICO;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo l'annullamento della sentenza impugnata co…

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