Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39576 del 19 ottobre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:39576PEN

Massima

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La coltivazione di piante di marijuana, anche se di modesta entità e destinata all'uso personale, integra il reato di cui all'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990, in quanto il legislatore ha anticipato la tutela penale a qualsiasi forma di produzione di sostanze stupefacenti, essendo sufficiente che le piante siano idonee a produrre sostanza stupefacente. Pertanto, il numero di piante coltivate, il loro stato di avanzata vegetazione, la presenza di fertilizzanti e il quantitativo di sostanza stupefacente estraibile, idoneo a produrre un elevato numero di dosi medie singole, sono elementi che dimostrano la concreta offensività della condotta, non esclusa dalla destinazione all'uso personale. Inoltre, la mancata tempestiva produzione di un accertamento tecnico eseguito dopo la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, ma prima della richiesta di rinvio a giudizio, non determina l'inutilizzabilità dell'atto, in quanto la sua acquisizione nel corso del giudizio di primo grado, con la possibilità per la difesa di confrontarsi sul suo contenuto, rispetta il principio del contraddittorio e non lede il diritto di difesa. Infine, la mancata riconoscimento del vincolo della continuazione tra i reati contestati, in ragione della distanza temporale e della mancanza di una deliberazione unitaria, non integra un vizio di motivazione, essendo la decisione dei giudici di merito conforme ai principi giurisprudenziali in materia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO P. - Presidente

Dott. CRISCUOLO A. rel. Consiglie - SENTENZA

Dott. RICCIARELLI M. - Consigliere

Dott. DI NICOLA TRAVAGLINI Paol - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paol - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposta da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/09/2021 della Corte di appello di Palermo;
letti gli atti, il ricorso e la sentenza impugnata;
udita la relazione del consigliere Dr. ((omissis));
sentite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO

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