Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37316 del 1 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:37316PEN

Massima

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Il concorso nel reato di bancarotta fraudolenta per distrazione può essere configurato anche nei confronti di un soggetto che, pur non essendo formalmente amministratore della società fallita, ne abbia di fatto gestito l'attività, prelevando e distraendo beni sociali senza alcuna giustificazione economica, a prescindere dalla finalità perseguita dal concorrente nell'operazione dispositiva. Infatti, la responsabilità per il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione può essere attribuita a chiunque, anche estraneo all'amministrazione della società, abbia concretamente contribuito alla sottrazione fraudolenta di beni sociali, indipendentemente dalla consapevolezza o dalla partecipazione alla finalità ulteriore perseguita da altri concorrenti nell'operazione dispositiva. Ciò in quanto il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione tutela il patrimonio sociale nel suo complesso, a prescindere dalle specifiche finalità perseguite dai singoli concorrenti nell'ambito della condotta distrattiva. Pertanto, la responsabilità del concorrente non amministratore può essere affermata sulla base di elementi probatori che dimostrino il suo diretto coinvolgimento materiale nell'attività di distrazione dei beni sociali, a prescindere dalla conoscenza o dalla condivisione delle finalità ulteriori perseguite dagli altri concorrenti nell'ambito della medesima operazione dispositiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PI. AN. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 14/05/2007 CORTE APPELLO di CATANZARO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. DUBOLINO PIETRO;

sentito il Sost. Proc. Gen. Dott. Stabile, il quale ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile, e sentito, per il ricorrente, l'avv. Macri', il quale ha insistito per l'accoglimento.

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