La clausola penale prevista in una convenzione urbanistica tra un Comune e una cooperativa per il ritardo nell'esecuzione di lavori di realizzazione di un parcheggio pubblico è vincolante anche nei confronti dei successivi assegnatari dei posti auto, in quanto gli stessi subentrano nella posizione giuridica dell'originario stipulante e sono tenuti all'osservanza di tutti i patti e le clausole contenuti nella convenzione. Pertanto, il Comune può legittimamente richiedere il pagamento della penale agli assegnatari, in quanto obbligati in forza del principio del subingresso negli obblighi contrattuali. Tuttavia, l'accertamento dell'inadempimento e la quantificazione della penale devono avvenire nell'ambito di un ordinario giudizio di cognizione, non potendo il Comune procedere unilateralmente mediante l'emissione di un'ingiunzione fiscale, in quanto tale strumento presuppone l'esistenza di un credito certo, liquido ed esigibile. Spetta al giudice ordinario valutare la sussistenza dell'inadempimento, l'esigibilità della pretesa economica, la corretta ripartizione tra gli assegnatari e la possibilità di ridurre la penale ad equità, ai sensi dell'art. 1384 c.c.