Cassazione penale Sez. III sentenza n. 25057 del 5 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:25057PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, si configura quando tra i partecipi sussiste una durevole comunanza di scopo, costituita dall'interesse comune ad immettere la droga sul mercato, a prescindere dalla diversità degli scopi personali e degli utili che ciascuno si propone di ottenere. L'affectio societatis può essere desunta anche dalla commissione di singoli episodi criminosi, purché il contributo dell'agente risulti funzionale per l'esistenza stessa dell'associazione in un dato momento storico, con la consapevolezza e volontà di farne parte e di contribuire al suo mantenimento. Non è richiesto un atto formale di investitura, essendo sufficiente che il soggetto abbia coscienza e volontà che il suo inserimento quale stabile acquirente della sostanza ceduta da una struttura organizzata sia funzionale alle dinamiche operative dell'associazione e alla crescita criminale della stessa. Tuttavia, ai fini della valutazione della sussistenza attuale delle esigenze cautelari, assume rilevanza il fattore temporale, ove esso sia di notevole consistenza, cosicché è necessario che l'ordinanza cautelare motivi in ordine alla rilevanza del tempo trascorso, indicando specifici elementi di fatto idonei a dimostrare l'attualità delle esigenze cautelari, anche in presenza di allegazioni difensive circa l'intervenuta rescissione dei legami criminali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. SOCCI Angelo Matte - Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni - rel. Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 06/11/2018 del Tribunale di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. Gianni Filippo Reynaud;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. Molino Pietro, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 6 novembre 2018, il Tribunale di Napoli ha respinto…

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