Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19211 del 16 maggio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:19211PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il reato di bancarotta fraudolenta comporta l'applicazione di pene accessorie ai sensi dell'art. 216, ultimo comma, della legge fallimentare. Tuttavia, a seguito della declaratoria di incostituzionalità della previsione di una durata fissa di dieci anni per tali pene accessorie, il giudice è tenuto a determinarne la durata in concreto, sulla base dei criteri di cui all'art. 133 c.p., motivando adeguatamente le ragioni della scelta effettuata. Pertanto, in caso di condanna per bancarotta fraudolenta, il giudice deve procedere a una rimodulazione della durata delle pene accessorie, tenendo conto della natura e della gravità del reato, della personalità dell'imputato e di ogni altra circostanza del caso concreto, al fine di individuare la misura sanzionatoria più adeguata ed equa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/05/2020 della CORTE APPELLO di TRIESTE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BORRELLI PAOLA;
lette le conclusioni del Procuratore generale DI LEO GIOVANNI, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La sentenza impugnata e' stata pronunziata il 19 maggio 2020 dalla Corte di appello di Trieste, che ha confermato la decisione del Tribunal…

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