Cassazione penale Sez. I sentenza n. 17220 del 17 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:17220PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina sussiste quando vi sia la prova di un vincolo associativo stabile e duraturo tra più soggetti, con un programma criminoso indeterminato, a prescindere dalla commissione effettiva dei singoli reati-fine, essendo sufficiente la mera partecipazione all'associazione, anche in posizione apicale. La ripartizione interna dei proventi o l'insorgere di liti tra gli associati non esclude la configurabilità del reato associativo, in quanto è dato di comune esperienza che tali dinamiche possano manifestarsi anche all'interno di associazioni criminali. Ai fini della valutazione della gravità indiziaria, le dichiarazioni rese da soggetti non formalmente indagati, ma di fatto raggiunti da chiari indizi di reità, possono essere utilizzate, anche in assenza delle garanzie difensive previste per gli indagati, purché siano adeguatamente riscontrate da altri elementi probatori. L'esatta qualificazione giuridica della condotta, incluse le circostanze aggravanti, rileva ai fini dell'impugnazione cautelare solo se da essa dipenda in modo specifico la legittimità della misura cautelare applicata, ovvero se dalla sua esclusione o riqualificazione derivi una concreta utilità per l'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. CENTOFANTI Francesc - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. COCOMELLO Assunta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 31/07/2017 del TRIBUNALE di PALERMO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO CENTOFANTI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale DI LEO GIOVANNI, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Palermo, investito di richiesta di riesame ex articolo 309 cod. proc. pen., con l'ordinanza impugnata confermava la misura della custodia cautela…

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