Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41198 del 3 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:41198PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere ex art. 416 c.p. richiede la sussistenza di un accordo criminoso diretto all'attuazione di un programma delittuoso indeterminato, con la permanenza di un vincolo associativo tra i partecipanti, anche indipendentemente dall'effettiva commissione dei singoli reati programmati. Tuttavia, ai fini della configurabilità di tale reato associativo, non è sufficiente la mera esistenza di rapporti di ufficio e contatti lavorativi tra i soggetti coinvolti, essendo necessario accertare la consapevole e volontaria partecipazione dell'imputato al sodalizio criminoso, non potendosi desumere tale adesione da elementi equivoci o meramente indiziari. In particolare, condotte di dissenso o perplessità manifestate dall'imputato in relazione alle modalità operative del gruppo, nonché la mancanza di prove circa la sua effettiva conoscenza dell'illiceità del modus procedendi adottato, possono escludere la sua organicità all'associazione, configurando al più un concorso eventuale in singoli reati-fine. Pertanto, la valutazione della posizione dell'imputato rispetto al reato associativo richiede un'attenta disamina degli elementi di fatto, senza operare automatiche sovrapposizioni con la posizione di altri partecipi, al fine di accertare in concreto la sussistenza dei requisiti costitutivi del delitto di cui all'art. 416 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa il 10/03/2014 dal Tribunale di Messina;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. MICHELI Paolo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. PINELLI Mario, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita', in subordine il rigetto, del ricorso;

udito per il ricorrente …

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