Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28856 del 3 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:28856PEN

Massima

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Il giudice di prevenzione, nel valutare l'attualità della pericolosità sociale del soggetto sottoposto a misura di prevenzione, può legittimamente fondare il proprio giudizio su elementi di prova e indizi tratti da procedimenti penali, anche se non ancora conclusi, nonché su sentenze irrevocabili, indipendentemente dalle statuizioni in ordine all'accertamento della responsabilità penale, purché tali elementi siano certi, logicamente argomentati e direttamente incidenti sul giudizio di pericolosità sociale. Il procedimento di prevenzione è autonomo rispetto a quello penale, sicché il giudice della prevenzione può utilizzare circostanze di fatto emergenti da procedimenti penali, prescindendo dalle conclusioni alle quali il giudice penale è pervenuto, sempre che abbia effettuato un puntuale esame critico di tali elementi al fine di affermare la loro esistenza sul piano della realtà e la loro diretta incidenza sul giudizio di pericolosità sociale. Il vizio di motivazione deducibile in sede di legittimità è limitato alla mancanza di motivazione o all'ipotesi in cui la motivazione risulti del tutto priva dei requisiti minimi di coerenza, completezza e logicità, al punto da risultare meramente apparente o assolutamente inidonea a rendere comprensibile l'iter logico seguito dal giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CASSANO Margheri - rel. Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 12/2013 CORTE APPELLO di CATANIA, del 20/06/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA CASSANO;

lette le conclusioni del PG Dott. GAETA P. che ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

1. Il 20 giugno 2013 la Corte d'appello di Catania rigettava l'appello proposto da (OMISSIS) avverso il decreto con il quale il Tribunale di Ragusa, il 15 gennaio 2013,…

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