Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25686 del 16 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:25686PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la fondatezza dei motivi di ricorso avverso la sentenza di appello, deve verificare se la motivazione della stessa risulti fondata su una coerente analisi critica degli elementi di prova e sulla loro coordinazione in un organico quadro interpretativo, tale da conferire adeguata plausibilità logica e giuridica all'attribuzione ai medesimi elementi del requisito della sufficienza rispetto al tema di indagine concernente la responsabilità degli imputati. Il sindacato di legittimità non può spingersi ad una rinnovata valutazione dei fatti finalizzata ad una diversa ricostruzione degli stessi, essendo precluso al giudice di cassazione di procedere ad una rivalutazione del merito. Pertanto, i motivi di ricorso che si limitino a censurare la valutazione delle prove effettuata dai giudici di merito, senza indicare specificamente gli atti processuali che dimostrino il travisamento della prova e la decisività del dato probatorio omesso o travisato, sono destinati all'inammissibilità. Analogamente, le censure relative all'omessa concessione delle circostanze attenuanti generiche e alla determinazione della pena, se adeguatamente motivate dalla sentenza impugnata, non possono essere accolte in sede di legittimità, non essendo consentito al giudice di cassazione di sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo che questa non risulti manifestamente illogica o contraddittoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. PELLEGRINO A. - est. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sui ricorsi proposti rispettivamente in proprio e nell'interesse di:

(OMISSIS), n. a (OMISSIS) e di (OMISSIS), n. a (OMISSIS) entrambi rappresentati e assistiti dall'avv. (OMISSIS), e nell'interesse di:

(OMISSIS), n. ad (OMISSIS), rappresentato ed assistito dall'avv. (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'Appello di L'Aquila, n. 3963/2010 in data 13.04.2012;

rilevata la regolarita' degli avvisi di rito;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e…

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