Il provvedimento di rigetto del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, motivato esclusivamente con riferimento a un precedente decreto di espulsione successivamente revocato, deve essere annullato e l'amministrazione deve rinnovare il procedimento, verificando la sussistenza dei requisiti di legge per il rilascio del permesso richiesto, tenendo conto della complessiva situazione di fatto del richiedente, incluso il suo attuale svolgimento di attività lavorativa subordinata. La revoca del decreto di espulsione, intervenuta anche successivamente all'adozione dell'atto impugnato, incide sul provvedimento di rigetto del permesso di soggiorno e impone una rivalutazione della posizione del richiedente. L'annullamento del provvedimento di rigetto e il rinnovo del procedimento sono dovuti anche in considerazione del fatto che il richiedente risiede in Italia da oltre 9 anni, ha sempre lavorato con successo e il suo datore di lavoro ha manifestato la volontà di avvalersi della sua opera, senza che sia provato che abbia fornito false generalità. La valutazione complessiva della situazione del richiedente, inclusi gli elementi positivi emersi, deve pertanto condurre al rilascio del permesso di soggiorno richiesto, ove ne sussistano i presupposti di legge, superando il mero riferimento al pregresso decreto di espulsione ormai revocato.