Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9973 del 9 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:9973PEN

Massima

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Il giudice chiamato ad applicare una misura di prevenzione personale deve accertare in modo concreto e specifico l'attualità della pericolosità sociale del soggetto proposto, senza poter fare affidamento esclusivo su elementi probatori o indiziari tratti da precedenti procedimenti penali conclusisi con assoluzione o archiviazione. Egli è tenuto a motivare in modo autonomo e approfondito le ragioni per cui ritiene sussistente la pericolosità attuale, considerando anche gli esiti dei procedimenti penali pregressi e valutando criticamente le argomentazioni difensive. Il provvedimento che ometta tale necessaria valutazione, limitandosi a un mero richiamo acritico delle risultanze di precedenti provvedimenti, è affetto da vizio di motivazione e deve essere annullato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. BONITO F. Maria S. - Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 5/2011 CORTE APPELLO di MESSINA, del 06/07/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis)) NOVIK.

RILEVATO IN FATTO

1. Con decreto depositato il 14 ottobre 2013, in esito alla camera di consiglio del 6 luglio 2011, la Corte di appello di Messina ha confermato il decreto emesso il 9/2/2010 dal Tribunale di Messina - sezione misure di prevenzione nei confronti di (OMISSIS), che era stato sot…

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