Il porto senza giustificato motivo di armi od oggetti atti ad offendere, di cui alla L. n. 110 del 1975, art. 4, è punito per il solo fatto che lo si eserciti in luoghi diversi dall'abitazione e dalle sue appartenenze, senza che sia necessaria una precedente detenzione nei luoghi in cui il porto è considerato comunque lecito. Ai fini della configurabilità del reato, il domicilio e l'abitazione effettivi dell'imputato devono essere individuati sulla base di una valutazione complessiva delle risultanze probatorie, senza che la mera relazione sentimentale con la vittima possa determinare l'estensione del concetto di "abitazione" anche al luogo in cui questa risiede. La sussistenza del requisito normativo del "porto al di fuori della propria abitazione" non è esclusa dalla circostanza che l'imputato si trattenga occasionalmente presso l'abitazione della vittima, essendo necessaria la prova di una stabile convivenza e condivisione del medesimo domicilio.