Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17940 del 30 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:17940PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione si configura quando l'amministratore di una società fallita, in concorso con altri soggetti, distrae l'intero complesso aziendale, comprensivo di beni strumentali, immobili e avviamento commerciale, a favore di una propria ditta individuale, proseguendone l'attività imprenditoriale presso i medesimi locali e con gli stessi mezzi, senza che sia provato l'effettivo pagamento del corrispettivo per la cessione dei beni. La prova della distrazione può desumersi anche dalla mancata dimostrazione, da parte dell'amministratore, della destinazione dei beni della società fallita, come nel caso di azzeramento delle rimanenze di bilancio senza alcuna contropartita. Inoltre, la distrazione dell'avviamento commerciale può configurarsi quando, contestualmente alla distrazione dell'azienda o dei suoi principali fattori produttivi, si realizza uno sviamento della clientela della società fallita a beneficio della ditta individuale subentrante. Tali condotte, poste in essere con dolo, integrano il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione, a prescindere dalla sussistenza di un accordo collusivo tra l'amministratore e il liquidatore della società fallita, essendo sufficiente il concorso materiale dell'amministratore nella realizzazione delle condotte distrattive. Il giudice, nel determinare la pena, deve valutare tutti gli indici di cui all'art. 133 c.p., senza limitarsi alla sola incensuratezza dell'imputato, e può negare le circostanze attenuanti generiche in presenza di un dolo intenso. Infine, a seguito della declaratoria di illegittimità costituzionale della durata fissa decennale delle pene accessorie previste dalla legge fallimentare, il giudice di rinvio deve determinare la durata di tali pene accessorie in concreto, sulla base dei criteri di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/11/2017 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa ROSA PEZZULLO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. FIMIANI PASQUALE, che conclude per l'annullamento con rinvio limitatamente alla pena accessoria e inammissibilita' nel resto.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 13 novembre 2017 la Corte di …

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