Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8803 del 4 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:8803PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata in danno di ente pubblico si configura anche quando un soggetto, mediante artifici e raggiri consistiti nel dichiarare falsamente il possesso dei requisiti professionali necessari per l'assunzione, induce in errore la pubblica amministrazione e ottiene un ingiusto profitto, costituito dalla retribuzione percepita per l'attività lavorativa svolta senza i necessari titoli. In tali casi, il danno per l'ente pubblico è rappresentato dall'esborso di denaro pubblico in cambio di servizi espletati da personale non qualificato, in violazione dei principi di buon andamento e imparzialità dell'amministrazione. Il reato si configura come a consumazione prolungata, perdurando fino alla cessazione dei pagamenti indebitamente percepiti. Inoltre, l'acquisizione del modulo utilizzato per formare il falso titolo abilitativo, essendo circondato da cautele volte a impedirne l'illecita acquisizione, integra il reato di ricettazione, essendo sufficiente la prova logica della provenienza illecita, senza la necessità di accertare il reato presupposto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. CARMENINI Secondo - rel. Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI CATANZARO, nei confronti di:

1) PI. AS. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1809/2008 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 05/01/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARMENINI ((omissis));

sentite le conclusioni del PG Dott. GALATI Giovanni, che ha chiesto l'annullamento con rinvio.

OSSERVA

Con ordinanza del 28.11.2008, il G.I.P. del Tribunale di Cosenza applicava la misura cautelare deg…

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