La sussistenza di opere abusive all'interno di un immobile, oggetto di pendente procedimento di condono edilizio, non preclude il rilascio di un certificato di agibilità provvisoria per i locali non interessati dalle opere abusive, in quanto l'amministrazione deve valutare la possibilità di emettere tale certificato al fine di evitare che le lungaggini procedimentali ridondino a danno dell'istante, potendo introdurre una condizione risolutiva che limiti l'efficacia dell'atto amministrativo fino alla definizione del procedimento di condono. Inoltre, i requisiti relativi all'altezza minima e i requisiti igienico-sanitari dei locali previsti dal d.m. 5 luglio 1975 non si applicano agli immobili realizzati prima della sua entrata in vigore e ubicati in zone classificate A o B dal d.m. 1444/1968 o in zone ad esse assimilabili, in base alla normativa regionale e ai piani urbanistici comunali. Infine, la documentazione da allegare alla segnalazione certificata di agibilità è tassativamente individuata dall'art. 24, comma 5, del d.p.r. 380/2001, sicché la mancanza di ulteriori documenti non previsti da tale norma non può inficiare la validità della segnalazione.