Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23599 del 6 agosto 2020

ECLI:IT:CASS:2020:23599PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il giudice di legittimità, nell'ambito del procedimento di applicazione della pena su richiesta delle parti, può essere adito dal pubblico ministero o dall'imputato esclusivamente per motivi attinenti all'espressione della volontà dell'imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all'erronea qualificazione giuridica del fatto e all'illegalità della pena o della misura di sicurezza. Ne consegue l'inammissibilità del ricorso per cassazione avverso la sentenza che abbia omesso di verificare l'eventuale sussistenza di cause di non punibilità, in quanto tale motivo non rientra tra quelli tassativamente previsti dalla legge per l'impugnazione di tale tipologia di provvedimenti. Il principio di diritto affermato mira a garantire la speditezza e l'efficienza del rito speciale del patteggiamento, limitando le possibilità di impugnazione della sentenza ai soli vizi che incidono sulla volontà dell'imputato o sulla corretta applicazione della legge penale, senza consentire un riesame integrale della vicenda processuale. Tale interpretazione, fondata sul chiaro tenore letterale della norma, si pone altresì in linea con la ratio di semplificazione e deflazione del carico giudiziario che ha ispirato la riforma del 2017, evitando che il procedimento speciale possa essere strumentalizzato per ottenere un nuovo giudizio di merito. La Corte di cassazione, pertanto, nell'esercizio del proprio sindacato di legittimità, è tenuta a dichiarare inammissibile il ricorso che denunci vizi diversi da quelli tassativamente indicati dalla legge, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende, al fine di disincentivare l'utilizzo improprio dello strumento dell'impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI Renato - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. GIORGI Maria S - Consigliere

Dott. BASSI A. - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/02/2020 del Tribunale di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Alessandra Bassi.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) propone ricorso avverso il provvedimento in epigrafe, con cui il Tribunale di Milano gli ha applicato la pena su sua richiesta in relazione al delitto di cui all'articolo 110 c.p., e Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, ar…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.