Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23099 del 24 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:23099PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, aggravato dalla transnazionalità e dalla disponibilità di armi, comporta la responsabilità penale di ciascun partecipe per tutti i reati-fine commessi nell'ambito dell'associazione, anche se non direttamente eseguiti, purché rientrino nel programma criminoso comune. La responsabilità penale del singolo concorrente è autonoma e indipendente rispetto al ruolo svolto e al contributo causale apportato, essendo sufficiente la consapevolezza di far parte dell'associazione e la volontà di perseguirne gli scopi illeciti. La continuità del vincolo associativo e la condivisione del programma criminoso sono elementi essenziali per l'affermazione della responsabilità penale, a prescindere dalla durata della partecipazione o dalla rilevanza del contributo individuale. Pertanto, la condanna per il reato associativo e per i reati-fine commessi nell'ambito dell'associazione è giustificata anche in assenza di una prova puntuale del contributo causale di ciascun concorrente a ogni singolo episodio delittuoso, essendo sufficiente la dimostrazione della sua partecipazione consapevole e volontaria all'associazione criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. MANTOVANO Alfredo - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluig - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
contro la sentenza della Corte di Appello di Napoli del 18.5.2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CIANFROCCA Pierluigi;
udito il PM, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa ZACCO Franca, che ha concluso per la inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del GUP di Napoli, …

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