Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 4377 del 2 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:4377PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pubblico ufficiale che, abusando dei propri poteri, induce il privato a compiere una prestazione patrimoniale non dovuta mediante un atteggiamento allusivo che colleghi tale prestazione all'esercizio delle sue funzioni pubbliche, integra il reato di concussione, anche in assenza di una esplicita minaccia. Il reato di concussione può infatti configurarsi quando il pubblico ufficiale, sfruttando il timore del privato in relazione alle funzioni da quello esercitate, lo costringe a una prestazione non dovuta, senza necessità di una esplicita intimidazione, essendo sufficiente un comportamento che generi nel privato uno stato di soggezione derivante dall'abuso della propria qualifica e dei poteri connessi. Il reato di concussione si perfeziona pertanto anche quando il pubblico ufficiale, attraverso un atteggiamento allusivo che colleghi la prestazione all'esercizio delle sue funzioni pubbliche, induce il privato a compiere una prestazione patrimoniale non dovuta, senza che sia necessaria una minaccia esplicita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CO. Vi., n. a (OMESSO);

avverso la sentenza in data 13 giugno 2005 della Corte di appello di Roma;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il PUBBLICO MINISTERO, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SELVAGGI Eugenio, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso;

Udito p…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.