Il provvedimento amministrativo di rigetto di un'istanza di emersione dal lavoro irregolare ai sensi dell'art. 103, comma 1, D.L. n. 34/2020 deve essere adottato all'esito di un'istruttoria completa ed esaustiva, che consenta di valutare in modo approfondito tutti gli elementi rilevanti per la decisione, tra cui la situazione reddituale del richiedente. Il mancato svolgimento di un'adeguata attività istruttoria, che si rifletta in un provvedimento carente sotto il profilo motivazionale, determina la violazione del principio di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, sancito dall'art. 97 della Costituzione, e comporta l'annullamento del provvedimento di rigetto. L'Amministrazione è tenuta a garantire il rispetto del diritto di difesa del privato, assicurando la partecipazione del medesimo al procedimento e consentendogli di produrre osservazioni e documentazione a sostegno della propria istanza. Il provvedimento di rigetto deve essere adeguatamente motivato, dando conto in modo chiaro e puntuale delle ragioni che hanno condotto alla decisione, al fine di consentire al destinatario di comprenderne la portata e di poter eventualmente impugnare l'atto. Il rispetto di tali principi è essenziale per assicurare la legittimità e la correttezza dell'azione amministrativa, a tutela delle posizioni giuridiche soggettive del privato.