Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36672 del 13 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:36672PEN

Massima

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Il comportamento minaccioso e intimidatorio posto in essere dal privato nei confronti di pubblici ufficiali, finalizzato a ottenere indebiti vantaggi o la revoca di provvedimenti sfavorevoli, integra il reato di minaccia continuata e violenza a pubblico ufficiale, senza che possa trovare applicazione la scriminante della reazione ad atto arbitrario, ove non risulti provata l'oggettiva illegittimità o arbitrarietà dell'atto del pubblico ufficiale, ma solo la mera percezione soggettiva di tale arbitrarietà da parte dell'agente. La valutazione di attendibilità delle dichiarazioni delle persone offese, in assenza di specifici motivi di astio o rancore, rientra nell'ambito del libero convincimento del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o contraddittoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. AGRO' ((omissis)) - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PI. AN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 184/2007 CORTE APPELLO di CAMPOBASSO, del 10/04/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/09/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LINA MATERA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO

Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di…

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