Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 4392 del 2014

ECLI:IT:TARNA:2014:4392SENT

Massima

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La mancata comunicazione dell'avvio del procedimento di demolizione di opere edilizie abusive non comporta l'annullamento dell'ordinanza di demolizione, in quanto tale provvedimento ha natura di atto dovuto e vincolato, non implicante valutazioni discrezionali, ma risolventesi in meri accertamenti tecnici, fondato su un presupposto di fatto rientrante nella sfera di controllo dell'interessato, il quale, in relazione alla disciplina tipizzata dei procedimenti repressivi, contemplante la preventiva contestazione dell'abuso, ai fini del ripristino di sua iniziativa dell'originario assetto dei luoghi, viene in ogni caso posto in condizione di interloquire con l'amministrazione prima di ogni definitiva statuizione di rimozione d'ufficio delle opere abusive. Inoltre, l'omessa comunicazione di avvio del procedimento repressivo-ripristinatorio si rivela insuscettibile di invalidare l'atto finale, essendo stata previamente notificata all'interessato l'ordinanza di sospensione dei lavori, dalla quale è ragionevolmente e agevolmente inferibile il proponimento dell'amministrazione comunale di applicare le susseguenti e doverose misure sanzionatorie. L'amministrazione comunale può legittimamente ingiungere la demolizione delle opere contestate, senza essersi prima pronunciata sulla relativa domanda di sanatoria presentata dall'interessato, qualora sia decorso il termine di 60 giorni senza che l'amministrazione si sia espressa, determinandosi così il silenzio-rigetto sulla richiesta di accertamento di conformità. L'ordinanza di demolizione, in quanto atto dovuto e rigorosamente vincolato, non richiede una ponderazione discrezionale del confliggente interesse al mantenimento in loco della res, essendo sorretta da adeguata istruttoria e autosufficiente motivazione, laddove sia rinvenibile l'individuazione dell'infrazione commessa e della norma violata, nonché la puntuale descrizione delle opere abusive e dell'area di intervento. Inoltre, l'art. 31 del d.p.r. n. 380/2001 non contempla l'irrogazione di una sanzione diversa da quella demolitoria per gli interventi realizzati in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali, non essendo prevista la sanzione alternativa pecuniaria. Infine, l'ordinanza di demolizione non necessita dell'acquisizione di pareri obbligatori, come quello della commissione edilizia comunale e/o della commissione edilizia integrata, in quanto essa costituisce atto dovuto in presenza dei presupposti indicati dalla legge, che non contemplano il coinvolgimento di organi consultivi.

Sentenza completa

N. 01350/2009
REG.RIC.

N. 04392/2014 REG.PROV.COLL.

N. 01350/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Ottava)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1350 del 2009, proposto da:
Anna Fulco, rappresentata e difesa dall'avv. Raffaele Russo, con domicilio eletto presso Raffaele Russo in Napoli, via Cervantes, 56/16 - St. Avv. E. Frese;

contro

Comune di Castel Volturno, rappresentato e difeso dall'avv. Maria Fiorentino, con domicilio eletto presso Maria Fiorentino in Napoli, corso Vittorio Emanuele, 402;

per l'annullamento

ORDINANZA DI DEMOLIZIONE N. 675 DEL 1° DICEMBRE 2008.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio di Comune di Castel Volturno;

Viste le memor…

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