Consiglio di Stato sentenza n. 7168 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:7168SENT

Massima

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Il provvedimento di repressione degli abusi edilizi, consistente nell'ordine di demolizione di opere realizzate in assenza di titolo abilitativo o in totale difformità dallo stesso, costituisce atto dovuto della pubblica amministrazione, riconducibile all'esercizio di un potere vincolato, in mera dipendenza dall'accertamento dell'abuso e della sua riconducibilità ad una delle fattispecie di illecito previste dalla legge. Pertanto, tale provvedimento non richiede una particolare motivazione, essendo sufficiente la mera descrizione e rappresentazione del carattere illecito dell'opera realizzata, né è necessaria una previa comparazione dell'interesse pubblico alla repressione dell'abuso, che è in re ipsa, con l'interesse del privato proprietario del manufatto, anche qualora l'intervento repressivo intervenga a distanza di tempo dalla commissione dell'abuso, senza che il medesimo sia stato oggetto di sanatoria. L'ordine di demolizione è legittimamente notificato al proprietario catastale dell'area, il quale fino a prova contraria è quanto meno corresponsabile dell'abuso, a prescindere dagli eventuali rapporti interprivati tra gli autori degli abusi e i proprietari, nonché dal contenuto degli atti di acquisto, in quanto le affermazioni di soggetti privati o del pubblico ufficiale rogante non elidono l'illegittimità dell'opera, il cui aspetto abusivo rileva nella sua oggettività. La pendenza di una procedura esecutiva sull'immobile non costituisce ostacolo all'esercizio del potere sanzionatorio, in quanto la repressione dell'abusivismo edilizio risponde a un superiore interesse pubblico, insensibile alle vicende privatistiche. Infine, la mancata comunicazione di avvio del procedimento non determina l'illegittimità dell'ordine di demolizione, in quanto trattandosi di un atto vincolato, non necessita di tale adempimento procedimentale.

Sentenza completa

Pubblicato il 19/08/2024

N. 07168/2024REG.PROV.COLL.

N. 00989/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 989 del 2022, proposto da -OMISSIS- rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC dei Registri di Giustizia;

contro

il Comune di Nola, in persona del sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC dei Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Campania, sede di Napoli, sezione seconda, n. -OMISSIS- resa tra le parti.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

visto l’atto di costituzione in giudizio del Co…

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